
Spazio Racconto #13 – Il diritto di annoiarsi
L’altro giorno al centro mi è capitato di fermarmi e di osservare quello che i bambini stavano facendo. L’attività programmata era saltata e loro stavano giocando, gestendosi liberamente il tempo. C’erano bambini coricati per terra che ridevano, una bimba camminava sulle piastrelle blu del pavimento, i suoi occhi brillavano ed era totalmente concentrata nel suo sogno ad occhi aperti: sembrava un’equilibrista su un filo. C’era chi giocava a un gioco in scatola, chi scriveva il suo diario segreto e chi svolgeva i compiti assegnati per il giorno dopo. Tutti si gestivano liberamente il loro tempo e per combattere la noia davano spazio alla loro fantasia.
I bambini sono sempre incasellati in mille attività che gli adulti hanno scelto per loro. Mi chiedo se questo sia giusto.
Credo che tutti abbiano il diritto di annoiarsi, anche i più piccoli. È proprio quando uno non sa cosa fare che dà sfogo alla sua creatività e crea scenari fantasiosi che lo fanno viaggiare lontano senza compiere un passo.
“ La società del cento per cento non prevede mai momenti di noia, la società dei consumi propone sempre nuovi rimedi. La noia è una di quelle emozioni che molti genitori tendono a voler evitare ai figli, nella convinzione che sia pericolosa, che il tempo debba essere produttivo, che si debba sempre essere efficienti, anche nel gioco. Eppure la noia è fondamentale per sviluppare una vita interiore, per reimpostare la propria ricerca di scopi, per stimolare l’esplorazione e risvegliare il desiderio. La funzione della noia è di segnalarci che dobbiamo cercare altri stimoli, che abbiamo bisogno di nuovi scopi o di trovare nuovo interesse negli scopi presenti.”
– Michela Fogliani, Alberto Pellai –
“Una certa capacità di sopportare la noia è quindi indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani. Tutti i grandi libri hanno dei capitoli noiosi, e tutte le grandi vite hanno avuto dei periodi non interessanti.”
– Bertrand Russell –
Che cosa voglio fare? Cosa voglio costruire? Dove voglio andare? Sono domande che uno non dovrebbe mai smettere di farsi.
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